Storia della AS Bari
La storia della AS Bari si compone di ben tre storie poiché ben due sono state le rifondazioni del nostro amatissimo club, a partire dall'anno della sua fondazione, ovvero dal 1908. Infatti, prima del fallimento e della “rivoluzione” del 2018 con la rifondazione in SS Bari sotto la presidenza di Luigi De Laurentiis, già nel 1928 il club subì un profondo cambiamento. Infatti, in quell'anno per effetto di una direttiva fascista che accorpava i club più importanti in ogni città, anche Bari vide fondere il Liberty Bari (Bari Football Club) e l'Ideale Bari, per creare l'Unione Sportiva Bari.
La denominazione Associazione Sportiva Bari (per l'appunto AS Bari) fu data a partire dal 1° gennaio 1945, un nome che contraddistinguerà gli anni più gloriosi della squadra biancorossa.
Partiamo dalla rinascita
Parlare della storia del Bari Calcio potrebbe sembrare un'operazione meramente nostalgica, ma poiché il cuore dei tifosi baresi è inarrestabile, non si può che partire parlando del futuro. La nuova gestione De Laurentiis, che negli ultimi anni ha prodotto il balzo in avanti e la costante presenza ai vertici della Serie A, non può che promettere bene. Luigi De Laurentiis è apparso da subito molto entusiasta e voglioso di fare ottime cose con la nostra squadra e la nostra città.
I tifosi baresi, dal canto loro, hanno dimostrato come si possa ripartire con dignità ed entusiasmo anche dalla serie D, anziché accettare scorciatoie di vario genere. L'importante, per i fedelissimi del Bari, è di ripartire con le persone giuste, ovvero ciò che è mancato negli ultimi anni e che hanno portato al fallimento nel 2018.
La stagione 2018/2019, quindi, ha un sapore agrodolce. Agro, poiché si pensa a come battere squadre mai affrontate in decenni di storia anziché confrontarsi con le squadre di più alto livello. Dolce, tuttavia, poiché si respira aria nuova.
Gli oltre 10 mila abbonamenti in serie D hanno dimostrato l'affetto che i tifosi del Bari, io compreso, provano per questa squadra e questi colori. La sua storia, da qui l'articolo, non può che essere un motivo d'orgoglio ma anche una base per ripartire. Non dimentichiamo chi siamo. Non dimentichiamo da dove veniamo. Chi siamo stati e cosa saremo. La storia dell'AS Bari e della SS Bari, la nostra storia, continua.
Tutto partì dal Porto di Bari
In pochi sanno come arrivò il calcio a Bari (così come in altre città italiane). Quando, alla fine dell'Ottocento, nel porto di Bari arrivavano le navi, soprattutto quelle inglesi, i baresi rimanevano sbigottiti e divertiti di fronte a uno strano gioco che facevano i loro equipaggi. Uno strano gioco in cui si toccava la palla solo con i piedi, riuscendo a fare dei movimenti veloci e aggraziati, ma allo stesso modo potenti. La competizione consisteva nel mandare quella palla nella “porta” avversaria.
A poco a poco, i baresi che lavoravano al porto iniziarono a giocare e dal porto il gioco iniziò a diffondersi in tutta la città. In poco tempo, il “Foot-Ball” divenne un nuovo fenomeno, una nuova moda sportiva. In tutta la città si iniziò a giocare a quello che diversi anni dopo venne chiamato “calcio”, trasformando in pallone oggetti di diverso tipo.
Nel 1908 fu fondata la prima società calcistica della città: il Foot-Ball Club Bari. Il suo primo fondatore fu Floriano Ludwig, di origini austriache.
Dalla FBC Bari si separano e si creano altre due società quali l'Unione Sportiva Ideale (1908) e il Foot-Ball Club Liberty (1909). Proprio queste due squadre formeranno nel 1928 l'US Bari, mentre l'originaria FBC cesserà le attività agonistiche.
Nell'estate del 1928, un referendum indetto dalla rivista barese Cine-Sport decreterà il galletto come mascotte ufficiale della squadra.
I giocatori, l'altra anima della storia del Bari Calcio
L'importanza che un giocatore ha avuto per la squadra e la storia del Bari non è ben visibile da chi non ha amato in prima persona questa squadra. Un giocatore infatti non si vede soltanto dai numeri o dal numero delle presenze, ma anche dal cuore che ha messo in campo, dall'impegno, dal suo rapporto con i tifosi e la società, dal rapporto con la città e dall'empatia.
Giocatori come Igor Protti, Tovalieri, Joao Paulo, ad esempio, sono ben noti ai più, ma appartengono anche al DNA dei tifosi del Bari. Essi rappresentano parte della Storia del Bari ma anche del futuro, poiché gli stessi tengono ancora alla maglia, nonostante le scarpe appese al chiodo.
Allo stesso modo lo sono altri giocatori, magari meno noti all'esterno, ma che per i baresi rappresentano dei veri e propri fratelli in campo, come ad esempio Jean François Gillet e Gerson, diventati veri e propri baresi acquisiti al pari degli altri veri baresi che hanno avuto l'occasione di vestire la maglia della propria città: Loseto, Terracenere (Molfetta), Lorenzo Amoruso.
Il Bari si è composto anche di tanti campioni che poi sono andati via ma che hanno sicuramente lasciato un segno come ad esempio Zambrotta (campione del mondo nel 2006), Bonucci (uno dei più forti difensori al mondo), Antonio Cassano (che sebbene sia nato e cresciuto a Bari, come giocatore non può essere messo alla pari degli altri menzionati precedentemente).
E che dire di Ingesson, Kennett Andersson, De Rosa, Platt, Boban, Perrotta, Di Vaio, Masinga, Guerrero, Gautieri, Raducioiu, Jarni, Carrera, Almiron, Barreto? Nomi che fanno riaffiorare ricordi bellissimi.
Ma non è tutto, perché la storia dell'AS Bari è decisamente lunga e ricca e vanta giocatori come Florio (un altro grande bomber di razza), a cui succedette un certo Pietro Maiellaro? A proposito di bomber che dire dei nostri super marcatori quali Spinesi (52 goal), Caputo (47), Galano (47), Protti (46), Barreto (41)? A questi si aggiungono nomi super storici come Biagio Catalano (49), Vörös (54), Scategni (44), Mujesan (41) e il marcatore più proficuo, Luigi Bretti, che in soli due anni (1950-1952) segnò 70 reti.
La storia del Bari è tutta da scoprire. Sia riguardo al suo passato, sia riguardo al suo futuro. Forza Bari!