Quando si parla di un club storico come il Bari non si può non tornare indietro nel tempo e ripensare a tutti i campioni che sono transitati dal San Nicola e che qui hanno visto fiorire e maturare il loro talento.
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Franco Mancini
(1998-2000) 1.80cm di pura esplosività, con le sue corte leve sembrava sempre che non ci arrivasse, ma alla fine riusciva sempre ad arpionare il pallone e metterlo in sicurezza. Franco purtroppo si è spento prematuramente nel 2012, a soli 44 anni. Oltre a lui altri numeri 1 degni di nota hanno difeso i pali del Bari negli ultimi anni: Mannini, Taglialatela, Fontana e Gillet, quest’ultimo penalizzato dalla vicenda calcioscommesse che l’ha visto coinvolto.
Massimo Carrera
(1987-1991) di gran lunga il miglior difensore del Bari dell’ultimo quarto di secolo. Vero jolly e leader indiscusso che faceva della sua intelligenza tattica una delle sue doti migliori. Dopo il Bari la Juventus con la quale ha vinto tutto. Dal 2009 ha intrapreso la carriera da allenatore facendo parte dello staff di Conte alla Juventus. Dal 2016 è l’allenatore dello Spartak Mosca.
Gianluca Zambrotta
(1998-1999) campione del Mondo e titolarissimo di Juventus, Barcellona e Milan. Già sul terreno del San Nicola, Zambrotta dimostrò di essere un talento puro, capace di mangiarsi tutto il lato lungo del campo senza sosta e perdita di lucidità. Ambidestro, dotato di grande progressione, sapeva difendere, crossare ed anche segnare.
Leonardo Bonucci
(2010) un solo anno a Bari in coppia con Ranocchia è bastato per consacrarlo difensore di livello superiore. Voluto da Ventura, forte fisicamente, tecnico e moderno nel suo modo di giocare, è oggi una delle colonne portanti della Juventus e della Nazionale.
Lorenzo Amoruso
(1989-1991 e 1994-1995) barese doc, cresciuto nel vivaio dei galletti. Stopper roccioso, alto, forte nel gioco aereo. Dopo un’esperienza in maglia viola emigrò in Scozia dove divenne il primo capitano cattolico dei Rangers. Di lui i tifosi non scorderanno mai il suo gol nel derdy contro il Foggia.
Sergio Almiron
(2010-2011) regista e fulcro del gioco nel Bari di Ventura. L’argentino giocava sempre a testa alta dispensando lanci per i compagni, con la facilità tipica dei grandi giocatori.
Pietro Maiellaro
(1988-1991) fantasia e classe da vendere. Lo “zar” è stato un vero fantasista capace di illuminare con il suo estro il gioco del Bari. Colonna portante del Bari di Salvemini, contribuì ai successi biancorossi di quegli anni. Ceduto tra le polemiche alla Fiorentina, di lui si ricorda un gol segnato da centrocampo al Bologna.
Sandro Tovalieri
(1993-1995) Il “cobra” che in coppia con il “gemello del gol” Igor Protti, formava un duo spettacolare. Lui era il bomber, colui che non sbagliava mai, che faceva sempre centro. Baricentro basso (stile Inzagi), “sentiva” la porta come pochi. Collezionò 82 presenze segnando 40 gol.
Igor Protti
(1993-1996) idolo dei galletti. Generoso, combattente, dotato di una grande velocità e di un tiro fulminante. Nel 1996 divenne, a pari merito con Signori, il capocannoniere della serie A con 24 reti.
Joao Paulo
(1990-1994) brasiliano dal sinistro fatato e dal dribbling ubriacante che fece sognare tutta Bari nei primi anni ’90. Chissà dove sarebbero arrivati lui e il Bari se quella domenica di settembre del 1991 il difensore della Sampdoria Lanna non gli avesse spezzato la gamba.
Antonio Cassano
(1997-2001) genio e sregolatezza. Dal Bari al Parma passando per Roma, Real Madrid, Sampdoria, Milan e Inter, sono molti i palcoscenici che hanno visto il talento di Bari vecchia esprimersi e dispensare calcio. Di lui si ricorda il suo talento cristallino, vedi il gol all’Inter, ed il suo animo troppo ribelle (le “cassanate”) che sicuramente ne ha limitato la sua piena consacrazione.